INDIVIDUAL INVESTOR N.2

AAII – Associazione Americana Investitori Individuali

 
Ne abbiamo già accennato qualche mese fa (http://www.francescocaranti.com/ridendo_dicere/individual_investors_1) parlando appunto degli Investitori Individuali http://www.aaii.com/, argomento che mi sta particolarmente a cuore perché guarda un po’ riguarda <noiartri>. D’altra parte un’associazione che conta la bellezza di 150mila aderenti, non può esser presa sotto gamba. Nemmeno negli USA dove si è avvezzi ai grandi numeri. Non è neppure particolarmente antica.
Dopo tutto il Sciur Dow ha incominciato a tirar righe e grafici, rigorosamente a manina ricordiamocelo, all’inizio del secolo appena chiuso e la Grande Depressione, famigerato punto di riferimento di tutte le crisi, risale alla fine degli anni 20. Loro sono nati nel 1978 praticamente ieri però di strada ne hanno fatta, soprattutto seguendo sempre rigide regole etiche, tutto sommato molto simili a quelle che Francesco Caranti ha dettato e che sono condivise allegramente, Ridendo Dicere Verum, da chi ne condivida la fatica. La morale è una bella cosa, ma il pragmatismo anglosassone affiora nella dichiarazione d’intenti del fondatore, Mr. James Cloonan, tipetto tosto con tanto di dottorato: <he firmly believed that individual investors armed with effective investment education materials and a bit of dedication could outperform the popular market averages>. In realtà hanno mantenuto fede a questa condizione di base, come orgogliosamente fanno notare essendo passati attraverso questa crisi con un saldo positivo su base decennale, a fronte di un benchmark di Mercato parecchio disastrato. Evidenzio subito subito quello che, secondo le mie radicate convinzioni, è un ‘must’: si può accedere ad una valanga di dati e informazioni gratis, con una semplice registrazione. Però man mano che ti ingolosisci, ti trovi la strada sbarrata da un gentilissimo ma altrettanto rigido invito ad associarti, cosa che per altro è alla portata di tutte le tasche. Si tratta di 29 dollari, cioè poco più di €20,00 all’anno. Interessante leggere il loro Giornale, questo lo si può fare con la semplice registrazione, addirittura lo si scarica in PDF e te lo leggi con comodo.
 
Ma affrontiamo quello che tutti stavano aspettando di sentirmi dire. Il sentiment degli Investitori Individuali usato come indice contrarian.
 
Trovi tutto al link che segue http://www.sentimentrader.com/subscriber/surveys_aaii_description.htm comprese le previsioni relative al momento attuale, che ti lascio consultare senza commenti, perché nessuno ha ancora una sfera di cristallo che funzioni regolarmente e in modo affidabile. Nel sito, rigorosamente in inglese, nel prendere in esame questo non tanto sparuto gruppetto di operatori, si commenta quasi con sufficienza che non si tratta di “professionisti” <Obviously, their niche market is individual investors, and not professional traders, pension funds, or anything else institutional.> Il loro obiettivo è un’analisi fondamentale delle società usando un minimo di analisi tecnica per prendere delle decisioni. Sarà che il mio stile di trading non è da scalper, ma non ritrovo nulla di sconveniente in tutto ciò.
<The AAII sentiment survey is a weekly poll conducted by that organization which intends to gauge the overall sentiment of their membership.> Dunque si tratta di una indagine settimanale, in cui si interrogano gli associati su dove pensino possa trovarsi il Mercato di li a 6 mesi. Le risposte prevedono tre categorie:  bullish, bearish e neutral. 
<Like most contrarian indicators, when the survey shows too many investors as being bullish, it very often corresponds to market highs.  Conversely, too many bears suggest that the market may soon find a low.> Il che ha anche un senso logico. Se tutti sono già venditori, presto non ce ne saranno più. Logica che funziona ancora meglio se tutti sono già rialzisti cioè bulls: infatti perché i prezzi crollino non occorre che arrivino frotte di venditori: basta che scompaiano i compratori.
La logica contrarian può essere giustificata nonostante il grosso peso conferito dall’enorme numero dei partecipanti. Mi viene in mente uno slogan che veniva impiegato proprio negli USA per promuovere il ritorno al consumo di carne di bufalo, dotata a quanto pare di alcuni vantaggi rispetto a quella di manzo.
A chi arricciava il naso sul gusto, si ribatteva convinti che “due milioni di indiani (magari adesso direbbero Nativi Americani) non potevano aver sbagliato per centinaia d’anni!” 
Per eliminare la componente contingente, viene usata anche una media mobile su 4 settimane. 
<The bull ratio is calculated as follows: 
AAII BULL RATIO = % BULLS / (% BULLS + % BEARS)
Cioè se una settimana avessimo il 35% bulls e il 45% bears, il bull ratio sarebbe un 44%: l’indagine viene eseguita ogni giovedì mattina alle 9:00 AM EST che corrisponde alle nostre ore 15,00
 
L’unico commento che posso farti, tanto per mantenere fede al mio cliché di scettico blu, è che visto il numero di persone coinvolte tra chi partecipa e chi consulta il dato attribuendogli importanza, l’indice non può essere liquidato con un sorrisetto e un’alzata di spalle.
 
Vittorio E. Malvezzi