Le Greche n.3

una rassegna ‘in doppio’ per imparare qualcosa in più, scherzandoci sù

 
Sono andata a fare i compiti da Francesco Caranti.
Dai, non ti arrabbiare Vittorio! Te lo detto fin dal principio che a me le Greche non sono mai state troppo simpatiche … solo le donne dell’antica Grecia perché, poverette, non venivano considerate il giusto: schiave e basta. Gli antichi Greci, si sa, avevano predilezione per gli esemplari del loro stesso sesso …
Quando ho cominciato ad operare con le Opzioni ho cercato di simpatizzare con le Greche della Borsa, ma solo con Delta, Theta e Gamma. Però, a rischio di sembrarti poco umile, ti posso dire che ormai mi servo di loro senza riflettere troppo sul ‘perché’ e sul ‘percome’. Le sento dentro le Opzioni, so all’incirca quando fanno capolino e come battermi con loro. Ma se devo spiegarti alla lettera cosa sono … SVENTOLO BANDIERA BIANCA!
 
Anzi, no. Te lo dico con le parole di Francesco che, pietoso, mi ha concesso di citarlo.
Nel suo libro ‘Guida al Trading con le Opzioni’, parlando delle Greche sopracitate dice:
 
DELTA: esprime la variazione del prezzo della call rispetto alla variazione del sottostante.
Da qui in poi va giù con una spiega matematica che non ti sto nemmeno a riportare.
 
THETA: esprime la perdita di valore che l’opzione subisce per l’approssimarsi della scadenza.
Anche qui procede con spiega matematica non possibile da riportare.
 
E adesso tieniti forte che arriva GAMMA: esprime la variazione subita da DELTA per una variazione infinitesima del sottostante; Gamma esprime, cioè, il rischio del Delta.
 
Francesco conclude poi la dettagliata spiegazione dei coefficienti greci dicendo “ … a me piacciono molto! (l’è mat! Ndr). Certo, non sono così facilmente digeribili ma, perlomeno, ci permettono di misurare i concetti astratti e impalpabili di cui abbiamo parlato: fintantoché un elemento non è misurabile, è difficile averne una percezione reale. All’inizio non possiamo pretendere di capirle a fondo ma, se ci capita di vederle sul giornale, almeno sappiamo di cosa si tratta. (…) le greche si muovono continuamente. Per seguirle minuziosamente e trarne profitto in Borsa occorrono strumenti informatici sofisticati e fornitori di dati di Borsa in tempo reale. Tutto ciò è alla portata solo dei grandi trader e dei Market Maker. (…) I sistemi informatici esperti sanno approfittare delle momentanee discrepanze delle greche per tratte profitto attraverso ‘incroci matematici’ favorevoli. (…) Questo è il lavoro dei cosiddetti arbitraggisti. Noi non vogliamo arrivare a tanto. Sarà sufficiente impostare ‘incroci matematici’ di Opzioni a più ampio respiro: strategie meno stressanti ma comunque vincenti …”
 
Io mi trovo sulla stessa lunghezza d’onda col nostro Capo-Sito nella parte finale del suo commento … e a livello dialettale. E ti dico “Bona! Io gliela do su!”
Caro Vittorio, mi pare di aver imparato a trattare le Opzioni con energia e discrezione (dalle mie parti si dice ‘con il bastone e la carota’ … non so dalle tue parti), ma a spiegarle agli altri non sono capace.
Se tu riesci a far meglio di me … accomodati!
Far meglio di TE?? Ma scherziamo? Soprattutto sapendoti supportata da risorse tecniche di retrovia quali il nostro beneamato Guru … e poi sappiamo bene entrambi che anch’io, come chi ci legge, sto cercando di raccapezzarmi. Devo dire che questa prima fase di orientamento mi sta inquadrando e comincio a sperare in un lontano futuro di riuscire a capirle e a usarle. Già, perché il prossimo passo, finita questa fase di introduzione, sarà proprio quella di vedere come vengano messe in pratica tutte ‘ste formule e questi indici.
Tanto per anticipare, ecco un esempio pratico, parliamo di Vega (la Vola) e di Theta. Se faccio uno spread o comunque acquisto/vendo Options, il prodotto che vendo dovrebbe avere una vola alta, così si gonfia il valore, mentre quello che compro dovrebbe essere economico, cioè con Vega basso. Se vendo un’Opzione, una delle prime cose da considerare dopo la Vola, è il suo Theta per vedere giorno per giorno quanto mi resta in tasca.
Le prime cose elementari riesco a capirle perfino io, ma andando avanti ruberemo la conoscenza dei maestri internazionali e, grazie alla supervisione di Francesco Caranti, cercheremo di rendere semplice anche quella.
 
Un’ultima cosa vorrei chiarire: in questo mondo convulso, spesso quanto scritto viene superato dall’evolversi delle condizioni o delle regole dei Mercati Finanziari. Il prof. Caranti lo sa molto bene e integra i suoi libri con lezioni on line per aggiornarci.
Quando lo citi dicendo che stiamo parlando di cose alla portata solo di grandi Traders e dei dannati Market Makers, devo aggiornarti con una buona notizia:
oggi anche noi tapini abbiamo l’accesso a questi dati in modo rapido, semplice ed economico. Vedremo come.
 
Sennò che senso avrebbe avuto parlare dell’uso pratico delle Greche?
 
Erika Tassi
 
Vittorio E. Malvezzi