Mercati Finanziari e Supermercato

NO. Non faccio dietrologia. I bassorilievi digitali che adornano il nuovo Sito, li leggo e me ne faccio monito.

Gironzolando sui siti USA trovo un approfondito studio che conferma le mie perplessità: una netta divergenza tra l’andamento dei mercati finanziari e le cose nostre, quelle  in cui ci imbattiamo tutti i giorni. Non correrò il rischio di far la figura di uno dei tanti soloni che “a posteriori” si affannano a giustificare e spiegare perché le cose siano andate così. Non serve a nulla, neppure a futura memoria. Se così fosse avrei tratto insegnamento dalla storia dei mercati e te lo avrei detto prima.
Ovviamente come tanti anni fa ha già detto Mr.Dow, la storia si ripete e quindi qualcosina serve. Il ragionare sulle cose economiche. L’importante è non pretendere troppo.
 
Quindi vediamo un po’ l’asserto: i mercati finanziari vanno alla grande, chi più chi meno, ma ad andare al Supermercato c’è da strapparsi i capelli. Chi li ha, ben inteso.
Dire che i mercati finanziari tirino è lapalissiano, anche se il nostro FTSEMib è rimasto tanto indietro rispetto ai colleghi d’oltre oceano. Per quello che possa servire il paragone, l’indice milanese che pure ha strappato a 2 cifre, se avesse fatto la strada degli indici di Wall Street oggi dovrebbe essere a 44000 e oltre.
Senza perderci troppo tempo, mi ricordo che pur avendo un debito pazzesco che nulla ha da invidiare al nostro, gli USA riescono ancora a produrre ricchezza. Vera o finta che sia, visto che gli interventi di Bernanke hanno forzato la mano e creato di fatto una situazione apparentemente migliore.
In Europa solo recentemente qualcuno ha avuto il coraggio di metterci la faccia, promettendo qualcosa che se poi sarà in grado di mantenere, intriga e sostiene i mercati. Il mio scetticismo deriva da un carattere reso diffidente dalle esperienze e dalle premesse. Il dott.Draghi è una persona seria che cerca di fare il suo lavoro al meglio. Ma se veramente non vuole creare nuova moneta, come ha promesso dovrà reperire i fondi sul mercato. E qui mi tremano gambe, mani e tutto quello che può agitarsi in un corpo umano. Lui ha garantito interventi “illimitati” e già questo in economia suona come un ossimoro. Ma se è difficile comprare quantità illimitate, ancora più difficile è trovarli sul mercato quei soldi in quantità illimitate. Visto anche che nel recente passato un tentativo ha avuto scarso successo.  Se stessimo giocando a poker, direi che è un bellissimo bluff, giocato in modo professionale. Speriamo che il mercato non “vada a vedere”.
E così siamo già entrati in argomento. Cioè abbiamo incominciato ad esaminare se alcune condizioni di mercato giustifichino l’esuberanza dei Tori. Restiamo in Europa, procedo per aree geografiche aiutandomi con qualche grafico.
 
Germania, la Locomotiva d’Europa. Stanno sicuramente meglio di noi, anche se qualche birichino non molto tempo fa avesse avanzato l’idea, scrivendo rigorosamente in tedesco su stampa tedesca, che il sistema adottato per rilevare i dati del debito pubblico, nascondesse una bella fetta di guai. Ma bando ai pettegolezzi. Lo ZEW, l’IFO sono indici che misurano sentiment e status economico. E’ roba seria e soprattutto fatta da “loro”. Sono da un po’ negativi. Il PMI è un indice cui sono molto affezionato per la sua semplicità e per la rigorosità con cui Markit lo costruisce e aggiorna. Purchases Manager Index è un indice costruito interpellando i capi ufficio acquisti seguendo una logica di una coerenza ferrea. Se gli uffici acquisti non acquistano, marca male. Tanto per semplificare, ti dico che nella gradazione dell’Indice 50 è il break-even-point. Sopra siamo in espansione, sotto in recessione. Anche qui c’è poco da stare allegri.

Italia. Comincio subito con un indice di sentiment molto poco scientifico e strettamente personale. Da un paio d’anni quanto accantonato per sostituire l’auto di famiglia, se ne va in tasse. Di certo da parte mia non c’è dunque un grosso contributo ai consumi. Tutti, e sottolineo tutti e tutte, gli amici cui ho posto la domanda, mi confermano che la loro situazione personale non come “avvertita” ma come vissuta, è peggiorata. Passando a qualcosa di un po’ più ortodosso, ti prendo il PIL.  E’ comunemente accettato che 3 mesi di seguito di Prodotto Lordo Interno negativo sia tecnicamente la conferma di una recessione in atto. Oggi navighiamo più o meno felicemente verso il settimo mese negativo in fila. Con buona pace dei Tori. Tanto per avere un quadro più completo prendo in considerazione anche la Cassa Integrazione. Tutti sappiamo e leggiamo quotidianamente di chiusure aziendali, riduzione di personale e problemi di occupazione. Ciononostante la CIG è aumentata del 40% dall’anno scorso. Anche il trend pur mantenendo il suo andamento stagionale, è peggiorato. Un recente articolo di Yahoo Finance a proposito dell’occupazione titolava “il Peggio deve ancora arrivare”. Ti faccio vedere anche il nostro PMI che affonda sotto 50 da un po’.


 
La Cina viene vista di volta in volta come il nemico N.1, un paradiso dove produrre a basso prezzo (e se ci diamo la zappa sui piedi nel medio termine, fa-nagotta ossia chisseneimporta) e il Settimo Cavalleggeri che salverà Italia e Europa. Ha anche lei i suoi cavoli da sfogliare. Ti tiro fuori solo il solito PMI, tanto per avere un’idea di quello che sto dicendo.

 
Torno rapidamente in USA dove per motivi politici, molto della situazione economica non viene resa estremamente trasparente. Un popolo simpaticamente pragmatico come l’Americano, giudica i propri amministratori su un paio di cosette: l’economia e come viene trattata l’America nel mondo. Per l’economia l’Istituto indipendente ECRI per lo studio della congiuntura da un paio di mesi è nel dubbio se la recessione negli USA si già arrivata o se sia sul punto di scoppiare. Tieni presente che da quando ha incominciato più di 20 anni fa, non ha mai cannato una previsione. Lo scorso mese si è aggiunto un altro studioso. Mi auto cito e se interessato ti mando a dove ho trattato più diffusamente l’argomento. http://www.soldionline.it/network/mercati-usa/li-hanno-sgamati.html Quanto al rispetto degli States nel mondo, giudicheranno gli elettori se sia ammissibile lasciare assassinare tranquillamente un proprio ambasciatore.
 
Circa la situazione mondiale proprio nell’articolo citato riportavo una affermazione di Marc Faber, il dr.Doom, che ha recentemente detto che le probabilità di una recessione globale sono del 100%.
Adesso potresti farmi 2 obiezioni: i mercati finanziari “anticipano” le situazioni economiche e ogni boom in borsa si arrampica su un muro di preoccupazioni. Bene mi auguro che tu abbia ragione perché non mi diverto con il gioco al massacro. Devo però osservare che quanto alla logica dell’anticipazione, il discorso non regge se come abbiamo visto le proiezioni economiche e finanziarie sono da tempo negative. Quanto al wall of worries concordo pienamente, si tratta solo di vedere quanto possa essere alto…
D’altro canto, come ogni studioso di Analisi Tecnica sa bene, non è infrequente che i due aspetti di ogni situazione finanziaria, quanto ci dice l’A.T. e quanto si rileva dai Fondamentali, possano essere in disaccordo per un periodo più o meno lungo. Ma questa non è una situazione che possa durare per sempre. Prima o poi le due analisi devono concordare.
 
A questo punto vedi tu. Tu sei il Trader, io sono un analista o uno scribacchino, come preferisci. Tu decidi se l’economia andrà a ruota con il boom dei mercati finanziari, o se questi daranno un occhio ai grafici che ti ho sottoposto. Ma guarda che quando parlo di economia io intendo qualcosa di molto semplice, qualcosa che viviamo entrambi ogni giorno. Tipo il tuo parente che sta cercando un posto di lavoro e improvvisamente si vede fare 10 offerte o io che sto risparmiando per acquistare l’auto nuova e improvvisamente mi ritrovo in tasca i soldi per farlo.
Mille casi così vogliono dire un’economia in miglioramento, senza stare a prenderci in giro con frasi fatte come la luce in fondo al tunnel e menate del genere.

Vittorio Malvezzi