Opzioni MIBO - OPT1 - Uno sguardo alle Opzioni: attenzione ai facili entusiasmi

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Quasi come avviene su un ordinato foglio di calcolo, anche negli Scacchi i sedici pezzi bianchi e i sedici pezzi neri si muovono all’interno delle sessantaquattro Case del tavolo da gioco.

E a vincere sarà chi ‘farà morire il Re’, cioè chi gli darà Scacco Matto perché questa è l’etimologia persiana del termine Shah Mat, cioè ‘il Re è morto’.

Quando il Re è minacciato dagli avversari e non ha più la possibilità di sottrarsi all’altro Re, prima di essere definitivamente catturato, egli dichiara Scacco Matto.

Pare si sia giocato a Scacchi già dal sesto secolo in India, molto più recente invece è la Strategia delle Opzioni di Borsa, in Italia, sul circuito IDEM (Italian Derivatives Market) da un ben più recente 15 novembre 1995.

Anche qui si tratta di minacciare e vincere un avversario, che questa volta non è più un essere umano in carne ed ossa, bensì un Indice di Borsa, oppure un Titolo, o anche una Commodity qualsiasi.

La strategia consiste nell’utilizzo di validissimi, quanto pericolosi, Strumenti Finanziari noti col nome di Opzioni.

E così, se ci riferiamo a quelle sull’Indice nostrano, allora si parla di OSPMIB, cioè di Call e di Put sull’SPMIB, il paniere di riferimento della Borsa Italiana.

Con le pedine Call si può puntare al rialzo della Borsa, mentre con le pedine Put si può fare l’esatto contrario, cioè guadagnare sui movimenti al ribasso.

Ma si può ottenere anche molto di più, perché se non si crede né a un rialzo né a un ribasso imminente, allora si può anche puntare sulla stabilità dei corsi, cioè sul cosiddetto mercato laterale.

Non solo: oltre al modo di arrivare ‘a far morire il Re’ in un certo modo, si può anche decidere il ‘tempo’ entro cui potremo prevedibilmente sconfiggerlo.

Notate le combinazioni che si possono creare: rialzo, ribasso, stabilità, il tutto all’interno di una scadenza temporale ben precisa.

Tutto torna: le regole degli Scacchi si trasformano nelle equazioni di Black-Scholes che, implacabilmente, decretano il prezzo dell’Opzione a seconda del tempo che rimane alla scadenza, del valore dell’Indice di riferimento e della forza/debolezza del Mercato, la cosiddetta  volatilità.

Facile?  Ma certo che no: facile come giocare a Scacchi!

Si stima che l’albero di complessità del gioco sia approssimativamente dell’ordine di “dieci alla centoventitreesima potenza” … un numero tale che, per scriverlo, non basterebbero le righe di questo stesso articolo.

Ma il giocatore che sta dall’altra parte delle Opzioni non è un uomo qualsiasi perché si tratta di un contendente isterico, cioè di un Mercato dai mille volti e dalle mille espressioni.

Inutile quindi pensare che la stessa strategia di gioco valga sempre e ogni volta alla stessa maniera.

Se un rialzo vuol dire Call, non è certo detto che quel rialzo che si profila abbia la giusta intensità per giustificare quell’acquisto, magari è molto meglio una Bull Call Spread, oppure una Butterfly.

Voglio dire che il gioco va continuamente spostato, calibrato e centellinato: dipende dall’antagonista, cioè dal tipo di Borsa che sta dall’altra parte.

Gli americani hanno coniato nomi di strategie a grande effetto: Bear Call Spread, Bull Put Spread, Condor, Ratio … né più e né meno come i Persiani avevano pensato all’Inchiodatura, all’Infilata o allo Schiodamento ma un conto è conoscerne il nome ed esercitarne l’attrattiva, un altro è come saperli usare e dosare opportunamente.

Per quanto mi riguarda, in Borsa non conosco Strumenti Finanziari migliori delle Opzioni ma tra un Garry Kasparov e un giocatore qualsiasi alle prime armi, sono convinto che ognuno di noi sarà in grado di valutare la differenza.

Con le Opzioni è un po’ come guidare una macchina sportiva: generosa negli allunghi ma altrettanto insidiosa nelle curve.

E quando si corre con macchine veloci non è più come viaggiare normalmente: la differenza sta proprio nella conoscenza del mezzo, nelle regole del gioco e, specialmente, nella strumentazione di bordo.

Nessun saggio al mondo monterebbe mai una Ferrari o, nientemeno, sfiderebbe Kasparov su una scacchiera soltanto perché gli hanno raccontato che con le Opzioni si può anche diventare milionari.

Francesco Caranti