Techetechetè -- Le Leggi di Murphy, Parkinson e Peter

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SWITCH DAY

Oggi, sabato 8 aprile 2017, è il "giorno dello switch". Che cosa significa? Significa che abbiamo abbandonato il vecchio Sito e ora stiamo navigando sul Nuovo.
Ci sono ancora parecchie cosette da fare ma più o meno ci siamo. Sono molto orgoglioso del lavoro svolto anche e specialmente perchè con questo Drupal 7 si riesce a leggere benissimo anche dal telefonino.
Ringrazio il progettista Silvio Crispiatico per la dedizione e i consigli.
Mi raccomando, se trovate errori e imperfezioni vi prego di segnalarmelo.
Vi lascio con la ristampa di un raccontino ameno. Buona lettura.
Oggi ci dedichiamo a Murphy, Parkinson e Peter: tre grandi autori dell’ultimo cinquantennio uniti da stupefacenti doti di intuizione nel vagliare, pronosticare e codificare i moderni comportamenti sociali.
Nei lori enunciati spicca l’ironia intelligente, la concretezza e, in modo speciale, la variante umoristica.
Il motivo conduttore di questi ‘legislatori’ non è l’enunciato scientifico in sé ma la praticità che li accomuna.
Cominciamo con Murphy.
Come forse già sapete, la sua Legge spiega un fatto pratico, cioè che “se qualcosa può andare storto lo farà, purtroppo, nel momento peggiore possibile” ... e in un’epoca di gestioni frettolose e di tecnologie pasticciate, gli effetti sono molto spesso dirompenti.
La Legge di Murphy è del ‘49 ma naturalmente era vera (e dimostrata dai fatti) anche molti secoli prima ... poi è stata arricchita da un’infinità di corollari umoristici.
La sua utilità pratica sta nel tenerne conto contrattaccando con strategie efficaci.
 
La Legge di Parkinson del ‘58 spiega invece come un’organizzazione cresca indipendentemente dalla quantità di lavoro che deve svolgere.
In un’epoca in cui le riduzioni di personale sono un frequente strumento per far crescere i profitti, accade anche il contrario: cioè che le dimensioni delle organizzazioni diminuiscano per motivi non funzionali senza con questo correggere il sovraccarico di funzioni inutili e ingombranti. Questa bizzarra mescolanza di bulimia e anoressia è uno dei malanni più gravi che affliggono oramai molte Società.
 
Il Principio di Peter del ‘69 dice che in un’organizzazione “meritocratica” ognuno viene promosso fino al suo livello di incompetenza. Cioè se una persona sa fare bene una certa cosa la si sposta subito a farne un’altra. Il processo continua fino a quando ognuno arriva al livello di ciò che non sa fare, e purtroppo lì rimane per sempre.
Se avete tempo, vi consiglio: “La strana danza delle vacche grasse” del 1999 oppure “Il millennio in sordina e la bolla mezza sgonfia” del 2001.
 
Ora vi lascio con quelli che, a mio parere, sono i corollari più divertenti:
 
1.  I fatti sono testardi, ma le statistiche sono piu' flessibili.
2. Un economista e' un esperto che saprà domani perché le cose che aveva predetto ieri non si siano avverate oggi.
3. Un pessimista è un uomo che guarda entrambi i lati della strada prima di attraversarne una a senso unico.
4.  La psichiatria ci permette di correggere le nostre colpe confessando quelle dei nostri genitori.
5.  Fate contemporaneamente tre supposizioni giuste e vi guadagnerete la fama di esperto.
6.  L'avidità fa comprare le cose che il denaro può comprare e fa perdere quelle che il denaro non può comprare.
7.   Uguali opportunità vuol dire che ognuno avrà un'uguale opportunità di essere incompetente.
8.   La burocrazia difende lo status quo fin tanto che il quo ha perso il suo status.
9.   L'originalità è l’arte che consente di ricordare quello che tu senti, ma di dimenticare dove l'hai sentito.
10. Andare in Chiesa non ti rende Cristiano, così come andare in garage non ti rende una macchina.
11. Malgrado il costo della vita, essa è ancora molto popolare.
Arrivederci.
 
 
Francesco Caranti